Un racconto della vita di Gesù di Nàzaret basato su studi storici e capace di mantenere l'immediatezza e la semplicità della testimonianza offerta dai discepoli. «L'incontro con Gesù, oggi come duemila anni fa, è una questione di cuore, di sguardi, di commozione che prende fin nelle viscere: è più nella sua persona che nella sua dottrina.» Chi era davvero Gesù di Nàzaret? In questo volume, Andrea Tornielli accoglie la sfida di raccontare la sua storia, la sua vita terrena, dalla nascita a Betlemme, con una mangiatoia come prima culla, fino alla morte sulla croce, nell'estremo sacrificio, e alla resurrezione. Lo fa unendo in un'unica narrazione i testi dei quattro Vangeli - le testimonianze degli amici di Gesù, degli apostoli, dei testimoni oculari che lo hanno seguito per tre anni lungo le strade della Galilea e della Giudea - e li alterna a un personale tentativo di ricostruire con l'immaginazione, e con l'aiuto dei più autorevoli studi storici, tutto ciò che gli evangelisti non hanno scritto. L'autore permette in questo modo ai lettori di "entrare" nel Vangelo per incontrarne il Protagonista, "vederlo" parlare, commuoversi, soffrire, diffondere la sua Parola e compiere miracoli. Intessuti nella narrazione, i commenti e le riflessioni di Papa Francesco ci accompagnano di episodio in episodio, riportandoci spesso al momento attuale, per ricordare che Gesù continua a vivere tra la gente ed è sempre possibile incontrarlo, oggi come un tempo sulle rive del lago di Tiberiade, scorgendolo sul volto degli altri, dei poveri, di chi soffre, di quegli uomini e donne a cui il Nazareno non ha mai negato il proprio sguardo d'amore.
Il tentato "golpe” contro Francesco esplode come "bomba mediatica" a Dublino, la mattina del 26 agosto 2018, durante il viaggio-lampo in Irlanda per l'incontro delle famiglie, che nelle intenzioni del pontefice doveva servire anche a chiedere perdono per lo scandalo degli abusi su minori e seminaristi. È l'invettiva dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò, che coinvolge gli entourage di ben tre papi e che accusa Bergoglio di aver coperto il cardinale Theodore McCarrick, arrivando a chiedere le dimissioni del papa. La "bomba" è solo la deflagrazione più forte e recente di una lunga guerra che si combatte negli anni del pontificato di papa Francesco: una battaglia senza esclusione di colpi che coinvolge gruppi di potere e attraversa la curia vaticana e le conferenze episcopali del mondo. Nel rigurgito magmatico di clericalismi, lobby gay e ansie scismatiche, non si può tuttavia leggere quel che accade oggi nella Chiesa con lo schema amici-nemici di Francesco. Occorre andare in profondità, occorre capire cosa c'è di vero e di falso, e quali omissis svelano la strumentalità di tante operazioni mediatiche, del tentativo di bollare come eretico Francesco e della rete politico-economica internazionale che sostiene la battaglia contro di lui, alleata con settori della chiesa statunitense e con appoggi anche nei palazzi vaticani. Occorre leggere documenti, scoprire retroscena e ascoltare le inquietanti versioni dei fatti dei tanti protagonisti chiamati in causa da questa inchiesta.
Si può ancora incontrare Dio nella "società liquida"? La secolarizzazione e la scristianizzazione dell'Occidente sono segno della fine dei tempi o soltanto della fine di un'epoca e dell'inizio di un'altra? La società plurale e relativista è il nemico da combattere innalzando barriere e muri oppure può diventare l'occasione per annunciare il Vangelo in modo nuovo? La fine della civiltà cristiana e la difficoltà a trovare un comune denominatore nei "valori" e nella morale "naturale" segnano l'impossibilità di un dialogo tra credenti e non credenti o richiedono che questo sia proposto in forme nuove? Di fronte a una situazione che per certi versi assomiglia a quella degli inizi del cristianesimo, chi crede in Gesù come è chiamato a vivere? Don Julián Carrón è da dodici anni alla guida del movimento di Comunione e Liberazione. Ha avuto il compito non facile di raccogliere il testimone da don Luigi Giussani, il quale, pur non avendo inteso «fondare niente», diede vita a un movimento che come tutte le realtà nuove ha fatto e fa discutere. In questo suo primo libro-intervista dialoga con il vaticanista Andrea Tornielli, non tanto con l'obiettivo di affrontare i temi più spinosi e interni alla vita di CL e della Chiesa, che pure non mancano in questo libro con domande e risposte scomode, ma anzitutto per raccontare qual è lo sguardo del movimento sul momento storico che stiamo vivendo, per riproporre - senza linguaggi autoreferenziali o per addetti ai lavori già "fidelizzati" - quale sia il nucleo essenziale della fede cristiana. Con particolare attenzione alla dinamica con cui il cristianesimo si è comunicato e si comunica. Il dialogo schietto che il lettore troverà in queste pagine non è una biografia di don Julián Carrón e neppure un saggio sulla realtà ciellina. Rappresenta piuttosto il tentativo di porre e suscitare domande, per scoprire o riscoprire i contenuti del cristianesimo, chiedendosi se e come possano essere interessanti e nuovamente testimoniati in una società non ancora post-cristiana, ma già ben avviata a diventarlo.
Il «Santo» dei poveri, fratel Ettore Boschini che viveva a Milano accogliendo i barboni nei magazzini vuoti sotto la Stazione Centrale, e di cui è attualmente in corso il processo di beatificazione - prima di morire confidò ad Andrea Tornielli - vaticanista della Stampa molto stimato da Papa Francesco, con cui ha firmato alcuni libri - una incredibile grazia di guarigione attribuibile alla Madonna Rosa Mistica e alle apparizioni di Montichiari e Fontanelle.
C'è un affascinante pellegrinaggio notturno che si svolge ancora oggi, a quarant'anni dalla sua invenzione, da Macerata al Santuario di Loreto, ed è il più partecipato tra quelli che si svolgono in Italia. Nel 1978 furono 300 i giovani che s'incamminarono verso il Santuario, dove è venerata la Santa Casa di Nazareth, aderendo all'invito di un giovane sacerdote, don Giancarlo Vecerrica, poi diventato vescovo. Oggi la lunga marcia aggrega oltre 100.000 persone. L'appassionata narrazione dei vaticanisti Agasso e Tornielli ripercorre le origini e la storia dell'evento, le attese dei pellegrini, i piccoli miracoli e le grazie ricevute, le tante testimonianze raccolte durante il cammino. La pratica del pellegrinaggio, che da Abramo si distende nei secoli, è il segno del più vasto e universale muoversi dell'umanità. L'uomo appare nella storia come homo viator, un viandante assetato di nuovi orizzonti, affamato di pace e di giustizia, indagatore di verità, desideroso di amore, aperto all'assoluto e al mistero. I tanti ragazzi e ragazze, uomini e donne, molti anche non credenti, che ancora oggi si avviano sulla strada verso Loreto insieme a vescovi, sacerdoti e religiosi, testimoniano a tutto il mondo la parabola inesauribile della speranza.
Politica, economia e ambiente nel pensiero sociale di papa Francesco - Il pensiero etico-sociale del più grande leader spirituale dei nostri tempi. Un manifesto per i cristiani in politica, e non solo. Come governa?
Si può ancora incontrare Dio nella "società liquida"? La secolarizzazione e la scristianizzazione dell'Occidente sono segno della fine dei tempi o soltanto della fine di un'epoca e dell'inizio di un'altra? La società plurale e relativista è il nemico da combattere innalzando barriere e muri oppure può diventare l'occasione per annunciare il Vangelo in modo nuovo? La fine della civiltà cristiana e la difficoltà a trovare un comune denominatore nei "valori" e nella morale "naturale" segnano l'impossibilità di un dialogo tra credenti e non credenti o richiedono che questo sia proposto in forme nuove? Di fronte a una situazione che per certi versi assomiglia a quella degli inizi del cristianesimo, chi crede in Gesù come è chiamato a vivere? Don Julián Carrón è da dodici anni alla guida del movimento di Comunione e Liberazione. Ha avuto il compito non facile di raccogliere il testimone da don Luigi Giussani, il quale, pur non avendo inteso «fondare niente», diede vita a un movimento che come tutte le realtà nuove ha fatto e fa discutere. In questo suo primo libro-intervista dialoga con il vaticanista Andrea Tornielli, non tanto con l'obiettivo di affrontare i temi più spinosi e interni alla vita di CL e della Chiesa, che pure non mancano in questo libro con domande e risposte scomode, ma anzitutto per raccontare qual è lo sguardo del movimento sul momento storico che stiamo vivendo, per riproporre - senza linguaggi autoreferenziali o per addetti ai lavori già "fidelizzati" - quale sia il nucleo essenziale della fede cristiana. Con particolare attenzione alla dinamica con cui il cristianesimo si è comunicato e si comunica. Il dialogo schietto che il lettore troverà in queste pagine non è una biografia di don Julián Carrón e neppure un saggio sulla realtà ciellina. Rappresenta piuttosto il tentativo di porre e suscitare domande, per scoprire o riscoprire i contenuti del cristianesimo, chiedendosi se e come possano essere interessanti e nuovamente testimoniati in una società non ancora post-cristiana, ma già ben avviata a diventarlo.
Da Rue du Bac a La Salette, da Fatima a Medjugorje. Un filo rosso lega i luoghi mariani e le profezie moderne dal 1830 a oggi attraverso un messaggio e un accorato invito alla conversione.
Dopo aver intervistato papa Francesco per il libro "Il nome di Dio è misericordia", pubblicato in tutto il mondo, il vaticanista Andrea Tornielli - che sull'aereo papale ha seguito tutte le visite apostoliche - ha scelto di raccontare i grandi temi e i gesti di questo pontificato attraverso le tappe internazionali compiute da Bergoglio. Italia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, Africa, Asia, ma anche Lesbo, Sarajevo, Lund... Territori affascinanti e città emblematiche, luoghi complessi e popolazioni eterogenee, che hanno visto il pontefice denunciare con decisione il narcotraffico, la vendita di armi, la corruzione, addirittura lo schiavismo in certi settori dell'economia, e definire tragedia umanitaria la questione delle migrazioni dal Sud al Nord del mondo. Un papa pellegrino di pace, ma anche un profeta scomodo, che invita le Chiese locali a tornare vicino ai settori più emarginati della società. Senza tralasciare la narrazione di episodi inediti e gustosi dietro le quinte dei voli papali, Tornielli si sofferma su alcuni incontri significativi: da Obama a Fidel Castro, da Bartolomeo I al patriarca russo Kirill, da Abu Mazen a Shimon Peres. Nell'esclusiva conversazione con il vaticanista, il papa racconta inoltre gli aneddoti pubblici e privati delle trasvolate oceaniche, e il rifiuto categorico di sottostare a rigide norme di sicurezza nell'abbraccio con le folle. Uno straordinario diario di viaggio che dà conto in tempo reale di un'opera di evangelizzazione senza precedenti, capace di scuotere le coscienze contro la «globalizzazione dell'indifferenza». Con un'intervista a Sua Santità Francesco.
Questo papa venuto dalla fine del mondo "demonizza il capitalismo". Sono bastate poche frasi del pontefice "contro l'economia che uccide" per bollarlo come "papa marxista". Che a fare certi commenti siano editorialisti di quotidiani finanziari, o esponenti di movimenti come il "Tea Party" americano, non deve probabilmente sorprendere. Molto più sorprendente, invece, è che siano stati condivisi anche da alcuni settori del mondo cattolico, dal momento che, come mostrano Tornielli e Galeazzi, vaticanisti fra i più accreditati nel panorama internazionale, alla base dei ragionamenti di Bergoglio non c'è che la radicalità evangelica dei Padri della Chiesa. Delle disuguaglianze sociali e dei poveri è ammesso parlare, a patto che lo si faccia di rado. Un po' di carità e un pizzico di filantropia, conditi da buoni sentimenti, vanno bene, mettono a posto la coscienza. Basta non esagerare. Basta, soprattutto, non azzardarsi a mettere in discussione il "sistema". Un sistema che, anche in molti ambienti cattolici, rappresenterebbe il migliore dei mondi possibili, perché - come ripetono senza sosta le cosiddette "teorie giuste" - più i ricchi si arricchiscono meglio va la vita dei poveri. Ma il fatto è che il sistema non funziona, e oggi viene messo in discussione da un papa che in questo libro propone una riflessione sul rapporto fra economia e Vangelo. Temi che troveranno spazio anche nella sua prossima enciclica. Con un'intervista esclusiva su capitalismo e giustizia sociale.
Paolo VI è stato il papa che ha condotto in porto il Concilio Vaticano II, che ha saputo tradurre in concreto le grandi intuizioni di Giovanni XXIII, un papa amato e odiato, lodato e criticato, talvolta sostenuto e talvolta abbandonato dagli stessi amici che lo avevano eletto.
Dal 4 al 6 gennaio 1964 Paolo VI fu pellegrino in Terra Santa. Primo Papa nella storia a compiere questo viaggio, l'evento fu seguito dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo, in una sorta di "evento mediatico globale" ante litteram. Questo libro, che raccoglie alcuni degli interventi pronunciati in occasione di due convegni a 50 anni dalla storica visita (a Milano e a Concesio, paese natale di Montini), ripercorre non solo quei giorni concitati (attraverso gli stessi discorsi del Papa, immagini d'epoca e testimonianze), ma getta anche uno sguardo da un lato sulle settimane che li precedettero, fatte di febbrili preparativi e grandi attese, e dall'altro sulla loro eredità, soprattutto in ambito ecumenico. Al volume è allegato anche il documentario "Ritorno alle sorgenti. Con Paolo VI in Terra Santa" (durata 50'). Realizzato su iniziativa della Custodia di Terra Santa proprio durante il pellegrinaggio, fu proiettato in diverse sale cinematografiche italiane negli anni immediatamente successivi. In tempi recenti, dopo il lungo oblio, una copia della pellicola è stata ritrovata presso gli archivi del Centro di propaganda e stampa di Terra Santa di Milano. Restaurata e trasferita in formato digitale, viene ora riproposta al grande pubblico: un modo, a distanza di 50 anni, per ripercorrere quei momenti straordinari, e un'occasione unica per rivedere una Terra Santa inedita", oggi profondamente cambiata.